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Iss: altre dimissioni dopo l'addio di Ricciardi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 01/01/2019 14:58

Ministro Grillo, mai interferito con le loro attività

Dimissioni effetto domino all' Istituto superiore di sanità (Iss): dopo la decisione di lasciare l'incarico da parte del presidente Walter Ricciardi, altri tre componenti hanno rassegnato le dimissioni.. Si tratta di Giuseppe Remuzzi, componente del Cda; Armando Santoro, membro del Comitato scientifico e Francesco Vitale, membro del comitato tecnico scientifico. In un primo momento la decisione di lasciare gli incarichi sembrava essere stata dettata anche dal timore legato alla piena garanzia dell'indipendenza scientifica dell'ente, ma i dimissionari hanno successivamente tenuto a precisare che dietro la scelta di dimettersi non vi è alcuna polemica o pressione subita.

Netta la posizione del ministro della Salute Giulia Grillo, che afferma che "mai alcun atto di questo governo, a partire da quelli del mio ministero, ha interferito nelle attività dell'Iss, né condizionato l'indirizzo programmatico o scientifico. Mai i ricercatori dell'Iss, il personale o i dirigenti - afferma - hanno ricevuto pressioni rispetto al loro operato, né mai io come Ministro sono intervenuta per portare condizionamenti o ingerenze di alcun genere. Chi lancia accuse infamanti ne risponderà". Nessuna interferenza è avvenuta a qualsiasi livello, spiega, "perché non c'è ricerca senza indipendenza". Da parte loro, i direttori delle strutture tecnico-scientifiche dell'Iss (Centri e Dipartimenti) dichiarano che l'Istituto "è sempre stato e continua ad essere un organo scientificamente indipendente a supporto del Servizio Sanitario e non ha mai ricevuto, né prima né in questa fase, interferenze da parte dei Governi. Le dimissioni di alcuni membri di CdA e Comitato scientifico - rilevano - non possono pertanto essere collegate in alcun modo alla sua indipendenza e autonomia".

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"Non c'è alcuna polemica" ma "a chi governa vorrei dare un consiglio: bisogna cercare le competenze, che sono fondamentali ma non si improvvisano ed i politici hanno ed avranno sempre bisogno degli scienziati", commenta Remuzzi, spiegando di aver deciso di dimettersi già a luglio, dopo essere stato nominato direttore dell'Istituto Mario Negri "per evitare qualsiasi rischio eventuale di conflitto di interessi". Una decisione poi congelata fino a dicembre: "Mi è stato chiesto di rimanere dato il momento importante e fino all'approvazione del bilancio. Cosa che ho fatto". Ieri, ha aggiunto, "ho inviato una lettera al ministro della Salute, al Cda dell'Iss ed alla Conferenza Stato-Regioni, che mi ha nominato insieme con l'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, per annunciare la mia decisione di dare le dimissioni". Rispetto poi alla questione vaccini, Remuzzi ha ribadito che "devono essere obbligatori, almeno fino a quando non avremo raggiunto un livello di copertura come in paesi quali la Svezia. Penso".

L'indipendenza dell'Iss "è sempre stata rispettata da parte del ministero e del ministro", ha dichiarato Paola Fattibene, componente del Comitato scientifico Iss eletta dai ricercatori. Mentre Santoro sottolinea: "Ci sono state scelte da parte del ministro che non ho condiviso, ad esempio sui vaccini o sulle modalità di sostituzione del Consiglio Superiore di Sanità, ma non c'entrano nulla con le mie dimissioni, che sono un atto dovuto visto che facevo parte di un organo nominato dal professor Ricciardi". Netta la posizione dei deputati M5S in commissioni Affari sociali: "E' chiaro che ci sono logiche politiche dietro queste dimissioni a orologeria. Si gioca a fare le vittime per infangare il ministero della Salute e, quindi, il Governo".

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